Era impegnato in quei mesi. Aveva un "serio problema personale da risolvere", così era ritornato nel suo adorato Brasile. Anche perché il serio problema personale era un processo per omicidio colposo dovuto ad un incidente del 1995 in cui erano morte tre persone. Edmundo Alves de Souza Neto era sbarcato in Italia nel gennaio del 1998. Dopo una buona carriera in Brasile dove veste le maglie di Vasco da Gama, Palmeiras, Flamengo e Corinthians, vincendo 3 campionati brasiliani (nel '93 e '94 col Palmeiras, nel '97 col Vasco da Gama), 2 campionati paulisti e un campionato carioca oltre ad un titolo di capocannoniere (29 gol nel 1997) e la coppa America con la nazionale. Un buon curriculum, non c'è che dire, tanto che Vittorio Cecchi Gori lo paga 13 miliardi di lire. Ma in quel gennaio del '98, il nostro conosce per la prima volta una cosa a lui molto sgradita: la panchina. L'allenatore Malesani all'inizio lo considera poco; "Non sono mai stato in panchina, nemmeno quando avevo otto anni" specifica l'attaccante. E allora prende l'aereo e torna in Brasile. Aveva il processo, certo, ma c'era anche il carnevale di Rio. Il 16 marzo torna in Italia col capo cosparso di cenere ("Sono pentito di quello che ho fatto, ma non potevo agire in modo diverso") e pochi giorni dopo arriva anche il primo gol in serie A contro il Napoli.
Tutto risolto? Sembra di sì. Ma l'anno dopo, con la Fiorentina prima in classifica e con Gabriel Batistuta fuori per infortunio, il brasiliano torna al suo amato Carnevale. Mentre la Fiorentina perde punti preziosi e lo scudetto diventa un miraggio, Edmundo se la spassa a Rio de Janeiro facendo bere della birra ad una scimmietta. Immaginate la gioia di Giovanni Trapattoni, allenatore della squadra...
Una decisione sciagurata ovviamente, ma nel suo contratto c'era una clausola che consentiva al giocatore di partecipare alle sfilate carnevalesche, quindi in parte è anche colpa della società se si è verificata questa spiacevole situazione.
Dopo l'anno e mezzo a Firenze, il giocatore torna in Brasile per due campionati con Vasco da Gama e Santos, segnando 26 gol in totale. Edmundo decide di riprovarci col calcio italiano: a Napoli il giorno della sua presentazione soni in 20.000 al San Paolo. Purtroppo, un infortunio alla prima giornata gli fa disputare solo metà stagione e mai al top della condizione fisica, e quell'anno il Napoli retrocesse...
Edmundo finisce anche in Giappone ai Tokyo Verdy, per poi ricominciare il suo giro in Brasile. Da segnalare i 13 gol segnati col Vasco da Gama a 37 anni suonati.
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