La scorsa settimana, il centrocampista del Milan Sulley Muntari è andato in rete dopo soli venti secondi. Fa sempre scalpore segnare in così poco tempo, ma ci sono stati altri giocatori (in serie A e in campo internazionale) che hanno fatto meglio di Muntari. Ad esempio Marco Branca, che in un Udinese-Fiorentina del 1993 finito 4-0, l'attuale direttore sportivo dell'Inter impiegò solo 9 secondi e 1 decimo per battere il portiere viola Mareggini. Ma il record per ora appartiene ancora a Paolo Poggi: il 2 dicembre 2001, Poggi impiegò solo 8 secondi e 9 decimi e curiosamente la vittima era ancora la Fiorentina..."Otto secondi sono davvero pochi, mister Novellino non si era neanche seduto!", il ricordo dell'attaccante piacentino.
Paolo Poggi, nato a Venezia classe '71, cresce nel vivaio della sua città ma debutta in serie A con il Torino. Sarà decisivo per la conquista della coppa Italia del 1993 (ultimo trofeo vinto dai granata), segnando in semifinale due reti ai rivali della Juventus, una all'andata (1-1 il risultato) e una al ritorno (2-2). Nel 1994 viene acquistato dall'Udinese (serie B) e arriva subito la promozione; non c'è dubbio che in Friuli vivrà gli anni migliori. Non è mai stato un grande goleador, piuttosto un attaccante che si sacrificava per la squadra ma nei suoi primi tre anni nella massima serie all'Udinese realizza rispettivamente 9, 13 e 10 reti, contribuendo a scrivere delle pagine bellissime per i bianconeri; infatti arrivano anche due partecipazioni alla coppa Uefa nel '97 e nel 2000 (5 presenze e un gol in totale).
D'altronde stiamo parlando di un tridente formato da Bierhoff, Amoroso e Poggi, un lusso per quegli anni! A metà della stagione 1999-2000 viene ceduto alla Roma (11 presenze senza nessuna rete) e visto che non trova spazio viene ceduto al Bari ma 4 gol non bastano ad evitare la retrocessione. Passa al Parma che lo gira in prestito al Piacenza, in quella stagione centra il record di cui sopra e con la squadra arriva ad un buon dodicesimo posto grazie anche ad un attacco cult: su tutti Dario Hubner capocannoniere del campionato con 24 gol, Carmine Gautieri ed Eusebio Di Francesco (in quella stagione raccolse 7 presenze senza reti anche Amauri)...Finita l'esperienza al Piacenza e a soli 31 anni compie una scelta coraggiosa, rinuncia ad un buono stipendio pur di raggiungere il suo Venezia in serie B (nonostante la squadra fosse appena stata spolpata dal presidente Zamparini, migrato a Palermo con molti giocatori): per andare agli allenamenti prendeva il vaporetto! "Mi hanno detto se ero matto. Rinunciare alla serie A per una squadra disastrata di serie B. Incomprensibile, secondo loro, sia dal punto di vista professionale che economico. Altri però l'hanno invece capita e apprezzata". Poi nel 2002-03 il ritorno con l'Ancona (e come compagno d'attacco ritrova Hubner) in serie A ma a gennaio è di nuovo al Venezia, poi finisce a Mantova in serie C1 (ancora insieme a Hubner!) che trascina in serie B e poi ai playoff per la promozione persi contro il Torino l'anno successivo. Chiude la carriera giocando tre anni nel Venezia che ripartiva dopo il fallimento e nel 2009 lascia il calcio.
Paolo Poggi, nato a Venezia classe '71, cresce nel vivaio della sua città ma debutta in serie A con il Torino. Sarà decisivo per la conquista della coppa Italia del 1993 (ultimo trofeo vinto dai granata), segnando in semifinale due reti ai rivali della Juventus, una all'andata (1-1 il risultato) e una al ritorno (2-2). Nel 1994 viene acquistato dall'Udinese (serie B) e arriva subito la promozione; non c'è dubbio che in Friuli vivrà gli anni migliori. Non è mai stato un grande goleador, piuttosto un attaccante che si sacrificava per la squadra ma nei suoi primi tre anni nella massima serie all'Udinese realizza rispettivamente 9, 13 e 10 reti, contribuendo a scrivere delle pagine bellissime per i bianconeri; infatti arrivano anche due partecipazioni alla coppa Uefa nel '97 e nel 2000 (5 presenze e un gol in totale).
D'altronde stiamo parlando di un tridente formato da Bierhoff, Amoroso e Poggi, un lusso per quegli anni! A metà della stagione 1999-2000 viene ceduto alla Roma (11 presenze senza nessuna rete) e visto che non trova spazio viene ceduto al Bari ma 4 gol non bastano ad evitare la retrocessione. Passa al Parma che lo gira in prestito al Piacenza, in quella stagione centra il record di cui sopra e con la squadra arriva ad un buon dodicesimo posto grazie anche ad un attacco cult: su tutti Dario Hubner capocannoniere del campionato con 24 gol, Carmine Gautieri ed Eusebio Di Francesco (in quella stagione raccolse 7 presenze senza reti anche Amauri)...Finita l'esperienza al Piacenza e a soli 31 anni compie una scelta coraggiosa, rinuncia ad un buono stipendio pur di raggiungere il suo Venezia in serie B (nonostante la squadra fosse appena stata spolpata dal presidente Zamparini, migrato a Palermo con molti giocatori): per andare agli allenamenti prendeva il vaporetto! "Mi hanno detto se ero matto. Rinunciare alla serie A per una squadra disastrata di serie B. Incomprensibile, secondo loro, sia dal punto di vista professionale che economico. Altri però l'hanno invece capita e apprezzata". Poi nel 2002-03 il ritorno con l'Ancona (e come compagno d'attacco ritrova Hubner) in serie A ma a gennaio è di nuovo al Venezia, poi finisce a Mantova in serie C1 (ancora insieme a Hubner!) che trascina in serie B e poi ai playoff per la promozione persi contro il Torino l'anno successivo. Chiude la carriera giocando tre anni nel Venezia che ripartiva dopo il fallimento e nel 2009 lascia il calcio.
Ma Paolo Poggi 15 anni fa era famoso anche per un altro motivo: nel 1997 la Topps (marca di gomme da masticare) decide di lanciare una raccolta di figurine (tre all'interno di ogni confezione di gomme al costo di 100 lire) e un album che si poteva ritirare gratuitamente in tabaccheria e quelli che completavano l'album avrebbero ricevuto in cambio un pallone e una maglia della squadra del cuore. In effetti l'idea è buona e il successo è notevole: è facile vedere ragazzi che escono da scuola e spendono la loro esigua paghetta per comprarsi il maggior numero possibile di gomme e figurine (ogni riferimento al sottoscritto è puramente casuale). Il problema è che la maggior parte degli album è incompleta: non si trovano le figurine di Paolo Poggi e Sergio Volpi. Un dramma! Ragazzi che avevano diversi album quasi completi, voci incontrollate di amici che avevano trovato le figurine mitologiche, ragazzi del nord che credevano che Poggi & Volpi erano in commercio solo al sud (e viceversa). Poggi che ricordava quei giorni: "Mi ricordo che ogni allenamento venivano a chiedermi questa benedetta figurina, ma non sapevo come aiutarli". Un casino pazzesco, mancava solo un'interrogazione parlamentare (anche se c'è stata un'indagine del programma televisivo "Mi manda Lubrano", quando la stessa Topps ha ammesso in trasmissione che la tiratura delle due figurine era molto limitata, solamente 50-100 esemplari messi in circolazione). Insomma, album incompleto e niente maglia del Bologna: e chi se li scorda Poggi e Volpi?
Incubi..... |
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