sabato 15 febbraio 2014

La foto della settimana - Pablo Aurrecochea

Non è un portiere famoso per le sue doti, piuttosto per le originali divise che sfoggia durante le partite...principalmente sono raffigurati dei personaggi dei fumetti o dei cartoni animati, ecco alcune delle migliori esibite dal portiere uruguaiano! Buona visione









giovedì 6 febbraio 2014

Giapponesi in Italia (2-2)

Dopo la prima puntata (che avete letto, vero?), eccoci ai calciatori giapponesi che recentemente sono transitati in Italia...

Takayuki Morimoto è sempre stato un predestinato. Esordisce nella lega giapponese (la J-League), giocando per i Tokyo Verdy a soli 15 anni, 10 mesi e 6 giorni!
Nagatomo
Nell'estate 2006 viene acquistato in prestito dal Catania; dopo qualche mese di adattamento e di allenamenti senza vedere il campo, l'esordio è di quelli da sogno: si gioca a Bergamo contro l'Atalanta e i siciliani sono sotto di una rete; al 38' della ripresa entra Morimoto e dopo quattro minuti insacca il pareggio! Purtroppo dopo l'inizio col botto, arriva un grave infortunio al crociato che lo tiene fuori per il resto della stagione, ma nonostante questo viene acquistato a titolo definitivo dal Catania. Gli anni che seguono non lo vedono mai protagonista fino in fondo, si tenta anche con un prestito al Novara neopromosso in serie A ma la consacrazione non arriva mai. Infatti viene prima ceduto in prestito negli Emirati all'Al Nasr (dove ritrova Walter Zenga in panchina e Giuseppe Mascara, con cui aveva lavorato a Catania).

Più fortunata l'esperienza di Yuto Nagatomo. Dopo la gavetta al FC Tokyo viene acquistato dal Cesena nell'estate 2010. Dopo una buona prima parte di campionato con la squadra romagnola, viene acquistato dall'Inter; si fa notare per il suo impegno, la sua corsa e i suoi inchini dopo i gol segnati (che non sono neanche pochi per un laterale difensivo, 8 per ora). Nel 2013 vince anche il premio per il calciatore asiatico internazionale (riservato a chi gioca in un campionato extra-asiatico)

Nagatomo
Attendiamo con ansia di vedere sul campo il nuovo arrivato Keisuke Honda (pronuncia corretta Kèiske Hondà), acquistato dal Milan a parametro zero dal CSKA Mosca. Se non altro rispetto ai suoi connazionali vanta già una notevole esperienza all'estero, anche se in campionati molto differenti da quello italiano come quello olandese e russo. Nel gennaio 2008 viene acquistato dalla squadra olandese VVV-Venlo, anche se al termine della stagione retrocede; ma Honda è il principale artefice dell'immediata promozione con 16 reti e per tutti diventa "Keizer Keisuke" (l'Imperatore Keisuke); comincia bene anche l'anno successivo (6 reti in 18 partite) tanto da essere acquistato dai russi durante il mercato invernale...

Honda

domenica 2 febbraio 2014

Giapponesi in Italia (1-2)

Con il calcio che diventa sempre più globale, anche paesi che non hanno mai vantato particolari tradizioni calcistiche o campioni memorabili possono diventare serbatoi per campionati importanti. Qui in Italia non c'è mai stata una vera e propria "invasione" giapponese, ma ricordiamo comunque tutti i giocatori transitati nel nostro campionato...

Il primo è stato Kazuyoshi Miura. La curiosità è veramente tanta attorno a questo giocatore acquistato dal Genoa del presidente Spinelli: un po' c'è la fastidiosa sensazione che sia più un'operazione di marketing (sospetto che spesso accompagnerà i giocatori asiatici anche se la tendenza fortunatamente sembra in calo) anche perché l'ingaggio lo paga uno sponsor del giocatore e i diritti delle partite del Grifone sono acquistati dalla Fuji Television. Un po' è la storia del giocatore che incuriosisce: a 15 anni Miura si reca in Brasile per imparare dai maestri rimanendo quattro anni (dal 1986 al 1990). Quando torna in patria, si afferma come uno dei migliori calciatori dell'epoca, 36 reti in un anno coi Verdy Kawasaki, ma la voglia di confrontarsi con l'estero rimane. Ed ecco l'Italia. Miura sbarca nel capoluogo ligure nel 1994 seguito dal solito stuolo di connazionali al seguito ma il benvenuto sul campo glielo dà Franco Baresi, che con una gomitata gli apre lo zigomo... Famoso il suo unico gol segnato (nel derby perso 2-3 contro la Sampdoria) e poi il progressivo declino anche perché il mister Franco Scoglio non è per nulla convinto dall'operazione imbastita dal presidente Spinelli e Miura chiude con 21 presenze (di cui molte a partita in corso). Torna ai Verdy Kawasaki e riprende a segnare e a vincere premi e campionati. A fine carriera per lui anche delle brevi esperienze con la Dinamo Zagabria e col Sydney FC (l'attuale squadra di Alex Del Piero) coi quali disputa il Mondiale per Club del 2005...

Miura
Di tutti i giapponesi sbarcati in Italia, quello che forse è rimasto di più nell'immaginario collettivo è Hidetoshi Nakata (grazie anche al traduttore sbeffeggiato dalla Gialappa's...); classe 1977, centrocampista/trequartista dotato di visione di gioco e ottima tecnica, comincia a giocare nel campionato nipponico nel 1995 con i Bellamare Hiratsuka. Nel 1998 viene scoperto da quel volpone di Luciano Gaucci che lo acquista per il Perugia: esordio favoloso con doppietta alla Juventus, la squadra presso la quale due anni prima svolse un provino di un mese che però non andò a buon fine e che verrà regolarmente punita durante la carriera italiana dalla vendetta del giocatore giapponese. La prima stagione realizza 10 gol e il Perugia di Ilario Castagner conquista una comoda salvezza; l'anno dopo sulla panchina si siede Carletto Mazzone e all'inizio il rapporto è un po' problematico, anche se poi migliora tanto che al mercato di gennaio, Gaucci può realizzare una grossa plusvalenza cedendo il giapponese alla Roma per 36 miliardi di lire! Sbarcato a Roma, non trova tanto spazio, c'è Totti nel pieno della sua carriera e Capello preferisce schierarlo dalla panchina. Ma rimarrà un giocatore indimenticabile per i tifosi giallorossi quando sostituisce Totti nella ripresa di una gara decisiva contro la Juve (e 2!): segna una rete favolosa e un suo tiro viene ribadito in rete dopo una respinta incerta del portiere juventino Edwin Van der Sar. La Roma che a cinque giornate dalla fine, mantiene 6 punti di vantaggio sulla Juventus e al termine del campionato arriverà il terzo scudetto per la Roma...
Nakata
Ma oltre che alla prestazione, il suo nome viene ricordato anche alla battaglia politica che è stata combattuta prima della partita: in quegli anni si potevano schierare solo tre extra-comunitari e la Roma con Nakata era arrivata a quattro (infatti il giapponese spesso si accomodava in tribuna). Ma alla viglia della partita una sentenza della corte Federale cambia tutto: si possono schierare quattro extra...Una sentenza vergognosa che cambia le regole del gioco a gioco ampiamente in corso (con l'ulteriore beffa che uno di questi giocatori sarà determinante per la vittoria finale). Come detto però, Hidetoshi trova poco spazio e allora si trasferisce al Parma: fino a gennaio 2004 si confermerà come uno dei migliori centrocampisti del campionato, conquistando anche una coppa Italia contro la...Juventus (e 3!) segnando un gol nella finale di andata. A gennaio passa al Bologna, poi la stagione successiva gioca per la Fiorentina ma gioca poco e male. C'è tempo solo per disputare una stagione, in Premier League al Bolton. Si ritira dopo i Mondiali del 2006 ad appena 29 anni. Sente di aver dato tutto quello che poteva al calcio così saluta tutti e in 60.000 assistono alla sua partita d'addio a Yokohama...

Di ben altro spessore due giapponesi che sono transitati in Italia senza lasciare particolari tracce: cominciamo da Hiroshi Nanami, centrocampista nato nel 1972. Si mette in mostra nel Jublio Iwata (insieme a Totò Schillaci) fino a quando nel 1999 Zamparini pensa di acquistarlo per il suo Venezia. L'affare si concretizza e a 27 anni si pensa di acquistare un giocatore già pronto per il campionato italiano. Del resto è considerato il centrocampista migliore del campionato ed aveva vinto il premio come miglior giocatore della coppa d'Asia 1996. "Non è un'operazione commerciale, l'abbiamo preso perché è il miglior giocatore giapponese" ruggisce Zampa, "diventerà protagonista anche qui", giusto per aumentare le aspettative; "Un esterno sinistro, la mia specialità sono gli assist", si presenta il giocatore che deve sostituire Alvaro Recoba, ovvero colui che aveva trascinato letteralmente la squadra alla salvezza l'anno scorso; il compito non è facile e infatti quando si tirano le somme gli assist sono pochi e le 24 presenze sono deludenti. Alla fine della stagione il Venezia retrocede e Nanami torna allo Jublio Iwata...

Nanami

Shunsuke Nakamura di tutti i calciatori sbarcati dalla nazione del Sol levante, è probabilmente quello che si è guadagnato il maggiore consenso all'estero. Gloria dei Yokohama Marinos (MVP del campionato nel 2001), ma non basta per essere convocato ai Mondiali 2002. Allora sbarca alla Reggina, a quei tempi matricola terribile del campionato italiano. Ottimo esordio (tre reti nelle prime tre partite) e primo anno fenomenale con 7 reti che aiutano la squadra calabrese a salvarsi; le altre due stagioni sono fatte di tanti alti e bassi, quello che è certo è il suo piede sinistro incantevole. Se ne accorge il Celtic, che lo ingaggia nel 2005. Nonostante la scarsa competitività del campionato scozzese, Nakamura si impone all'attenzione generale grazie alle sue prestazioni nelle coppe europee che i bianco verdi disputano regolarmente: il giapponese si impone come uno dei migliori specialisti su calcio di punizione, guardate questo video, segna da qualunque posizione e in qualunque modo! Diventa in fretta uno degli idoli della esigente tifoseria scozzese e un giocatore fondamentale della squadra. Nel 2009 viene ceduto in Spagna all'Espanyol ma trova poco spazio. A 32 anni decide di tornare in patria, sempre ai Yokohama Marinos dove gioca tuttora...

Nakamura

Dimenticabile l'esperienza italiana di Atsushi Yanagisawa.
Yanagisawa
Presentato in Italia come promettente bomber giapponese, forte delle 71 reti in sette stagioni ai Kashima Antlers, nonostante l'impegno non è riuscito a segnare una rete nei due anni italiani. Nel 2001 segna nell'amichevole pareggiata contro l'Italia per 1-1, ma è solo due anni più tardi che viene portato nel nostro campionato dalla Sampdoria; autore dell'acquisto Giuseppe Marotta (ora DT della Juve). Sul campo Novellino lo schiera come ala sinistra, troppo lontano dalla porta; qualche buona prestazione ma sono di più le prestazioni negative, infatti a fine stagione viene ceduto; crede in lui il Messina di Piero Franza ma in 28 partite di campionato il nostro non realizza neanche una rete. Anche lui ritorna in patria dove ricomincia a segnare...troppa evidentemente, la differenza tecnica tra i due campionati...