martedì 30 dicembre 2014

SLIDING DOORS - L'errore di Pippo

4 novembre 2001. Il Torino sta vincendo grazie ad una rete di Cristiano Lucarelli. Ma lo stadio Delle Alpi trema: c'è un rigore per il Milan e sul dischetto si presenta Pippo Inzaghi.


Il portiere Bucci è spiazzato ma il pallone finisce in curva, vince il Toro. 
Pochi giorni dopo finisce anche l'avventura sulla panchina rossonera dell'allenatore turco Fatih Terim, che solo pochi mesi prima era stato accolto da fanfare e squilli di trombe. 
Per il successore il diktat è chiaro, "il Milan ai milanisti" e Galliani si fionda su Carlo Ancelotti reduce da due secondi posti, un esonero e una marea di insulti e contestazioni alla guida della Juventus. In pochi anni alla guida del Milan arrivano due Champions League di cui una vinta proprio contro i bianconeri. 

Difficilmente Terim avrebbe proseguito a lungo la sua avventura a Milano, ma sicuramente il rigore sbagliato di Inzaghi ha in qualche modo contribuito ad accelerare il divorzio e a creare un legame unico e vincente come quello tra Ancelotti e il Milan...sliding doors...

venerdì 5 dicembre 2014

Stadi di calcio - Parc des Princes

Nome: Parc des Princes

Anno di inaugurazione: 1897

Capienza: 47.929

Situato nel 16° arrondissement, zona ovest di Parigi, rive droite, è la casa del Paris Saint-Germain che ne ha fatto la sua base dal 1973, un anno dopo l'ultimo restauro dello stadio. Inizialmente infatti era nato come velodromo e per 54 volte è stato utilizzato come arrivo del Tour di France prima che la passerella finale venisse spostata sugli Champs-Elysées.



Una delle atmosfere più suggestive di tutta Francia, grazie anche al tetto che contribuisce a rendere un ottima acustica (infatti lo stadio ospita anche numerosi concerti) e grazie ai tifosi (la "caisse de réssonance" come li chiamano i giornalisti francesi), soprattutto quando intonano il canto "Ici c'est Paris!". Temibile la Kop of Boulogne, situata a destra sia in senso geografico (al lato destro della tribuna presidenziale), sia in senso politico anche se ultimamente gli episodi di razzismo sembrano in diminuzione. Come il nome lascia intendere, nacque in emulazione dei gruppi hooligan inglesi, in particolare a quelli del Liverpool (la Kop è la gradinata degli ultras, una delle curve più famose al mondo)

Fino al 1998 ha ospitato le partite delle nazionali di calcio e rugby, prima di venire soppiantato dallo Stade de France costruito proprio in occasione dei Mondiali 1998. Attualmente, oltre al PSG, vengono ospitate saltuariamente anche alcune partite di una importante squadra di rugby di Parigi, lo Stade Français.



Tante le partite importanti che sono state giocate in questo stadio. Sicuramente i francesi ricordano con piacere la finale dell'Europeo 1984, primo trofeo vinto dai transalpini grazie alle reti di Platini e Bellone. Gli italiani probabilmente si ricordano del Parco perché sede della finale di coppa Uefa 1998 tra Inter e Lazio, finita 3-0 con reti spettacolari di Zamorano, Zanetti e Ronaldo (scatto fulmineo, finta di corpo per saltare Marchegiani e palla depositata in rete).



Da dimenticare invece quanto successo il 17 novembre 1993. Al Parco arriva la Bulgaria di Hristo Stoichkov. La Francia dopo aver mancato la qualificazione al Mondiale del 1990 e dopo una pessima figura rimediata all'Europeo 1992, deve solamente non perdere contro i bulgari. Un gol di Eric Cantona sembra di buon auspicio, ma sale alla ribalta il comprimario bulgaro Emil Kostadinov; la seconda rete la firma all'ultimo minuto di gioco del secondo tempo e per i francesi comincia il drammone...5 anni dopo la Francia conquisterà i Mondiali, ma allo Stade de France e il Parco dei Principi passa un po' in secondo piano, almeno fino a quando il PSG non rientra a far parte dei migliori club europei.

Puntate precedenti: Westfalenstadion

lunedì 1 dicembre 2014

FIGURINE - Anselmo Robbiati

Nato nel 1970, Anselmo Robbiati è stato uno dei giocatori più entusiasmanti del calcio italiano. Nato e cresciuto nelle giovanili del Monza, segue tutta la trafila prima di debuttare in prima squadra nel 1987. A quei tempi la squadra lombarda si trovava in serie C e Robbiati gioca per sei stagioni nella squadra della sua città per un totale di 20 reti in 135 partite.
Nel 1993, arriva il momento di cambiare aria. Complice la retrocessione della Fiorentina in serie B, c'è la concreta possibilità di giocare in una piazza importante e di misurarsi in un campionato più competitivo. Robbiati coglie l'occasione al volo e diventa uno dei giocatori fondamentali della squadra che riconquista immediatamente la serie A. Con i viola, vive gli anni migliori della sua carriera, all'interno di una squadra che presentava individualità formidabili (Batistuta, Rui Costa e Toldo su tutti) e si ritagliò il ruolo di giocatore che partiva dalla panchina e cambiava le partite. La sua velocità di base, unita ad una tecnica sopraffina gli consentiva di superare costantemente il suo marcatore, molto pericoloso anche sui calci di punizione. E' il prototipo di giocatore perfetto per Firenze, città che ama il talento ed i giocatori talentuosi, capaci di giocate spettacolari ed imprevedibili e Robbiati rientra senza alcun dubbio in questa categoria. Amato anche per un gol molto bello segnato nella partita più importante della stagione, quella contro la Juventus. Stagione 97-98, i viola si impongono per 3-0 e uno dei gol lo segna proprio Robbiati con un fantastico sinistro a giro che incenerisce il bianconero Peruzzi per l'esplosione di gioia dello stadio Franchi.
Nel 1999 venne acquistato dal Napoli, poi Inter (ma non scenderà mai in campo), Perugia, di nuovo Fiorentina e Ancona, prima del ritorno nelle categorie inferiori...
Soprannominato 'Spadino', il perché lo spiega lui stesso: "Ero giovanissimo, giocavo nel Monza e con me c'era Giovanni Stroppa. Un giorno arrivò, mi vide con un giubbotto stretto di pelle e mi etichettò così: Spadino, come il cugino di Fonzie in Happy Days. Pensavo che col tempo, cambiando squadra, l'avrei perso. Invece i vari giornalisti hanno sempre continuato a chiamarmi così".