lunedì 9 dicembre 2013

A volte ritornano...

Parliamo di due grandi giocatori che hanno scritto pagine importanti del calcio europeo degli ultimi anni, Henrik Larsson e Robert Pirès
  • Henrik Larsson, attaccante classe '71, è uno svedese un po' atipico: carnagione scura e treccine rasta (tenute fino al 2001), madre svedese e padre . Leggenda dei Celtic Glasgow, squadra per la quale ha militato 7 stagioni realizzando qualcosa come 241 reti (con un anno praticamente saltato a causa della rottura di tibia e perone), dopo essersi ritirato nel 2009, comincia la carriera da allenatore. Dal 2010 al 2012 allena il Landskrona (seconda divisione svedese); nel 2013 decide di fare il vice allenatore di Kenneth Karlsson all'Hogaborgs BK, in quarta divisione, la squadra dove aveva esordito nel lontano 1989. Ma per necessità si è tolto la giacca e cravatta ed è tornato ad indossare gli scarpini: per Henrik la doppia gioia di aver disputato a giugno uno spezzone di partita (7 minuti) giocando insieme a suo figlio Jordan, e di aver salvato l'Hogaborgs dalla retrocessione nella decisiva partita contro l'Haga vinta 2-0 grazie ad una sua grande prestazione!


  • Robert Pirès la scorsa estate si trovava in vacanza in Grecia. Ritiratosi dal calcio professionistico nel 2011 dopo una breve esperienza all'Aston Villa, si concedeva un po' di riposo al caldo delle isole greche. 84 gol per l'Arsenal, 18 reti con il Villareal, un Mondiale ed un Europeo vinti con la Francia (almeno prima che Domenech decidesse di ignorarlo visto che Pirès è del segno dello scorpione....mah!). E una passione per il calcio che lo fa andare a vedere un big match (si fa per dire) di un campionato dilettantistico greco, ovvero Storm Rafina - Mykonos. La squadra di casa perde 0-2 all'intervallo, quando sugli spalti riconoscono Pirès: in qualche modo viene convinto a scendere in campo e (sebbene ingrassato) trascina i suoi nuovi compagni alla vittoria per 3-2 con un gol ed un assist illuminante! La classe non è acqua!

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