L'inizio del Mondiale per l'Italia è stato a dir poco traumatizzante. Come si fa a perdere con l'Eire, vincere a fatica con la Norvegia e pareggiare squallidamente con il Messico e covare ambizioni di vittoria? mi chiedevo io, ad appena 8 anni. Bisogna pazientare mi dicevano quelli più saggi, l'Italia parte sempre male e poi cresce quando il torneo entra nel vivo. Ovviamente non mi avevano convinto, anche perché al momento dell'ingresso in campo delle squadre c'era di che preoccuparsi: erano grandi il doppio di noi, erano sicuramente più veloci. E noi come facciamo a vincere??? Poi c'era quel Baggio, col codino e l'orecchino, che tutti dicevano che era tanto bravo, ma era stato sostituito contro la Norvegia dopo l'espulsione di Pagliuca (perché togliere il migliore giocatore?) e non aveva ancora segnato un gol. Beata ingenuità giovanile...
Per l'Italia scendono in campo: Marchegiani (ancora al posto di Pagliuca), i terzini del Parma Mussi e Benarrivo, Maldini e Costacurta in mezzo; a centrocampo Albertini davanti alla difesa e Donadoni spostato un po' più avanti, sugli esterni Berti e Signori (ruolo per lui inedito), in attacco Baggio e Massaro. A dirigere la baracca, il profeta di Fusignano, fino ad allora poco profeta a dir la verità. Arbitra il messicano Arturo Brizio Carter. Tenetelo a mente questo messicano affogato da piccolo nella tequila come Obelix nella pozione magica di Panoramix.
Gianfranco Zola sconfortato dopo l'espulsione |
Sembrava davvero una partita maledetta: il messicano ci nega un rigore netto su Baggio, ma noi non riusciamo proprio a segnare (errori di Massaro e Maldini). Inizia il secondo tempo, entra Dino Baggio che prende un palo e poi fa sentire i tacchetti ai nigeriani che cominciano a fare il torello a metà ripresa; loro nel frattempo ci pestano in tutti i modi possibili. Entra Zola, un po' di vivacità in campo! Al 74' entra in area, cade ma si rialza subito, rincorre l'avversario che gli aveva rubato palla e con un entrata decisa ma sostanzialmente non fallosa si riprende il pallone...ma l'arbitro fischia e mostra un cartellino. Ammonizione per un fallo così? penso io. No, non è un cartellino giallo, il mangia tortillas aveva tirato fuori il cartellino rosso, la gara di Zola è durata 10 minuti. Incredibile (come l'espulsione evitata a Maldini per un fallo da ultimo uomo). Ok è finita. La voce di Pizzul sembra provenire dall'oltretomba. Questi continuano a fare possesso palla e noi corriamo dietro al pallone come dei forsennati. Ad un certo punto, mancano due minuti alla fine e non so bene come, vedo Mussi in area che vince un rimpallo; palla a Baggio, tiro all'angolo basso alla destra di Rufai, 1-1. Un miracolo. Pizzul è risorto come se avesse bevuto una damigiana di Merlot.
Cominciano i supplementari, ma come facciamo a vincere se abbiamo corso il triplo dei nigeriani (che sono sempre più veloci di noi)? E come facciamo se il nostro migliore difensore (Maldini) sembra un eroinomane che si fa scappare Yekini ad ogni azione? E' stato allora che ho capito che a calcio (per fortuna) non sempre vince il più forte fisicamente. E al 10' del primo tempo supplementare, palla a Baggio al limite dell'area di rigore, lob GENIALE che scavalca la difesa nigeriana in direzione di Benarrivo che avrà corso 30 km ma sembra ancora fresco ed Eguavoen non può far altro che atterrare il terzino del Parma. Rigore. Finalmente, caro Brizio! Guardo o non guardo? Guardo. Gol. Godo. Baggio fino alla fine della sua carriera è stato il mio incontrastato idolo calcistico.
Palo interno e gol, 2-1 |
Dopo 19 anni si ritrovano le due nazionali per il secondo incontro della loro storia che sarà sicuramente molto meno epico del primo match: una squallida amichevole giocata in un freddo lunedì di novembre, a Londra (almeno nella bellissima cornice del Craven Cottage, casa del Fulham)...stranezze del calcio moderno!
Nessun commento:
Posta un commento