sabato 29 novembre 2014

INTERNATIONALS - Mateja Kezman

Il calcio italiano anni '90 è stato una pura goduria per tutti noi appassionati: non ci potevamo certo lamentare visto il numero impressionante di calciatori fenomenali transitati nel nostro paese. Erano anni in cui era molto probabile che il vincitore del Pallone d'oro giocasse per una squadra italiana o ci avrebbe giocato entro pochi anni. Nonostante questo, ci sono diversi giocatori che avrei voluto vedere in Serie A, cosa che purtroppo non si è mai verificata. In questa rubrica periodica, vi svelerò i miei rimpianti calcistici...

Chiariamo subito. Mateja Kezman non sarà ricordato tra i migliori calciatori di sempre. Anche se dotato di una discreta tecnica, non rubava particolarmente l'occhio. Ma è stato (almeno fino ad un certo punto della sua carriera), un bomber spietato, una specie di Pippo Inzaghi.
Nato a Belgrado nel 1979, comincia la carriera professionista nel FK Smederevo prima di essere acquistato nel 1998 dal Partizan Belgrado. Le sue prestazioni convincono la dirigenza degli olandesi del PSV Eindhoven a sborsare dieci milioni di euro per il suo cartellino. Al primo anno arriva subito il titolo di capocannoniere con 24 reti; resta in Olanda fino al 2004, mettendo insieme la bellezza di 105 gol in 122 presenze. Da segnalare il suo soprannome, Batman, che insieme all'ala olandese Arjen Robben formava la coppia Batman & Robben! Ad ogni gol di Kezman nello stadio del PSV partiva la sigla di Batman come omaggio al goleador serbo...

Mateja Kezman ai tempi del Partizan Belgrado
L'acquisto da parte del Chelsea del patron russo Abramovich sembra il preludio alla consacrazione del giocatore in uno dei più prestigiosi campionati europei. Scelto da José Mourinho non riesce a trovare molto spazio, anche perché la concorrenza è spietata: la coppia formata da Eidur Gudjohnsen e Didier Drogba monopolizza l'attenzione e Kezman deve accontentarsi di un ruolo di secondo piano. Alla fine sommerà 24 presenze ma ben 18 subentrando dalla panchina, con 4 reti; segna anche una rete decisiva per la conquista della League Cup contro il Liverpool, ma rispetto al bomber visto in Olanda il giudizio è largamente insufficiente.
Proverà a rilanciarsi con l'Atletico Madrid l'anno successivo, ma l'unico momento da ricordare sarà solo uno splendido gol ti tacco segnato durante un derby contro il Real. Troppo poco per guadagnarsi la riconferma, anche se un fastidioso infortunio ad un ginocchio e la presenza ingombrante di Fernando Torres hanno sicuramente influito sulle sue prestazioni. Kezman ricomincia a girare per l'Europa: Fenerbahçe dal 2006 al 2008, Paris Saint-Germain, Zenit San Pietroburgo, di nuovo a Parigi, prima di South China (club di Hong Kong!) e BATE Borisov. Nel 2011 si ritira: troppi gli infortuni e troppo basso il rendimento negli ultimi anni.
Peccato, perché l'inizio della carriera di Kezman lasciava intuire una carriera molto differente...

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