Ebbene, parafrasando le parole dell'imperatore giapponese Hirohito che si rivolge ai suoi connazionali sconfitti dalle atomiche giapponesi: "L'impensabile è accaduto, l'inconcepibile si è avverato"... il Wigan ha vinto la prima coppa della sua storia battendo il Manchester City! Il gol decisivo firmato da Watson che insacca con un colpo di testa su calcio d'angolo. Ecco il tabellino della storica partita:
MANCHESTER CITY - WIGAN 0-1 (91' Watson)
Manchester City (4-2-3-1): Hart; Zabaleta, Kompany; Nastasic, Clichy; Yaya Toure, Barry (47'st Dzeko); Silva, Tevez (24'st Rodewell), Nasri (10'st Milner); Aguero. A disp.: Pantilimon, Javi Garcia, Kolarov, Lescott. All.: Mancini
Wigan (4-3-3): Joel; Boyce, Scharner, Alcaraz, Espinoza; McCarthy, Gomez (36'st Watson), McArthur; McManaman, Kone, Maloney. A disp.: Caldwell, Di Santo, Fyvie, Golobart, Henríquez, Ali Al Habsi. All.: Martinez.
Ben Watson ha appena realizzato il gol decisivo |
Whelan esce per infortunio nella finale di FA Cup del 1960 |
Il Wigan sbarca per la prima volta in Premier League nel 2005-06: la squadra sembrava destinata ad una precoce retrocessione, invece mostra sprazzi di ottimo calcio e chiude ad un sorprendente decimo posto. Bomber della squadra Henri Camara con 12 gol, in difesa si mettono in mostra il futuro nazionale inglese Leighton Baines, Andreas Granqvist (attualmente al Genoa) e qualche presenza anche per Reto Ziegler (bravissimo alla Sampdoria, solo una meteora alla Juve). L'anno dopo la squadra viene rinforzata con Emile Heskey (attaccante nel giro della Nazionale) ma la salvezza arriva solo all'ultima giornata con la vittoria sul campo dello Sheffield poi retrocesso: le imprese, come abbiamo visto, riescono abbastanza bene a questa squadra. Comincia a farsi un nome di squadra che punta su giocatori "esotici": oltre a Camara (Senegal) sono presenti in squadra due australiani (il portiere John Filan e il centrocampista Josip Skoko), Emmerson Boyce (difensore nato in Inghilterra ma genitori delle Barbados, nazionale per la quale ha giocato), il nigeriano Julius Aghahowa (attaccante velocissimo ma poco concreto sotto porta) e soprattutto l'ecuadoregno Antonio Valencia (da tre anni, degnissimo giocatore del Manchester United). L'anno dopo arrivano i centrocampisti Salomon Olembé (Camerun) e Wilson Palacios (Honduras come il difensore Maynor Figueroa) e il giamaicano Marlon King per rinforzare l'attacco.
Nel 2008-09 la rosa annovera giocatori transitati per breve tempo anche in Italia come Olivier Kapo (ex Juve) e Mido (ex Roma) e mentre continuano gli acquisti internazionali (arrivano il portiere ghanese Richard Kingson, il centrocampista sudcoreano Won-Hee Cho e l'attaccante egiziano Amr Zaki), il colpo più significativo è l'acquisto del colombiano Hugo Rodallega. Comprato per 4,5 milioni di sterline dai messicani del Necaxa, diventa in poco tempo il leader del Wigan. Nel 2005 Rodallega entra a far parte della squadra che disputerà i Mondiali Under 20, e all'epoca era lui la stella della squadra e non i vari Falcao, Guarin, Zapata e Zuniga; la Colombia sarà eliminata agli ottavi di finale contro l'Argentina di Messi (futura vincitrice del torneo) con un gol al 93' di Barroso. Rodallega si era un po' smarrito dopo l'ottimo inizio al Deportes Quindio e al Deportivo Calì a 20 anni, poi due stagioni deludenti in Messico col Monterrey e con l'Atlas, prima del ritorno ai suoi livelli col Necaxa, fino allo sbarco in Inghilterra, dove mette in mostra il suo talento.
Hugo Rodallega |
Domanda: secondo voi dove potrà giocare un portiere che viene dall'Oman? Al Wigan, ovviamente! Ali Al Habsi è il (bravo) titolare della squadra che si salva all'ultima giornata (anche questa volta in trasferta, sul campo dello Stoke City) grazie ad un gol di Rodallega. Altro miracolo la stagione successiva (2011-12), quando per tirarsi fuori dalla zona retrocessione battono in poche giornate Liverpool, Manchester United, Arsenal e Newcastle.
Ah, il Wigan quest'anno è retrocesso. Però avendo vinto la FA Cup giocherà in Europa League il prossimo anno. Ma torneranno, statene certi, e comunque hanno guadagnato almeno un tifoso in più: io!
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